La mostra allestita
dal comune di Milano all'interno del ciclo "autunno americano" devo
ammettere che è stata un po' una delusione. Non tanto per le opere presenti,
che possono dare spunti per riflessioni importanti, quanto per il rapporto qualità/prezzo. Undici euro di
prezzo intero/nove e cinquanta il ridotto per una sola opera principale di
Pollock mi sembra veramente eccessivo, anche per un appassionato del genere.
Ma veniamo alla
mostra: il titolo è "Pollock e gli
irascibili", ovviamente non ci si aspetta solo Pollock, ma qualcosa
in più non avrebbe sfigurato. Di opere di Pollock in realtà ce ne sono 8/9, non
ricordo il numero preciso, il problema è che la maggior parte sono schizzi o
comunque tele molto piccole, si presume spunti preparatori per opere più
imponenti.
Pollock è un pittore
che va apprezzato nel grande formato. A mio avviso, un quadretto di 15cmx15cm
purtroppo non rende, ricordiamoci che lui era solito dipingere le proprie tele
per terra, grandi opere, con il colore che colava direttamente dal barattolo,
geniale quanto crea una nuova visione dell'arte, quando distrugge tutto ciò che
era rappresentativo creando una nuova visione della pittura.
Jackson Pollock, numero 27, 1950 |
Franz Kline, Mahoning |
Degna di nota è
anche l'opera di Franz Kline, con il suo utilizzo del bianco e nero,
soprattutto nell'opera Mahoning.
"A volte la gente pensa che io prenda una tela
bianca e ci dipinga sopra un segno nero, non è vero. Dipingo il bianco così
come dipingo il nero, e il bianco è altrettanto importante" (Franz
Kline)
Da citare anche
Helen Frankenthaler, William De Kooning, Barnett Newman, Lee Krasner e,
ovviamente, Mark Rothko.
"un quadro non riguarda un'esperienza: è
un'esperienza" (Mark Rothko)
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