"Ma basta la presenza di un uomo a ridare
all'architettura il valore di sfondo, a dare al vuoto il senso drammatico di
un'assenza,mentre l'assenza dell'uomo toglie al vuoto la dimensione d'angoscia
e fa del vuoto quello che veramente è. Questo perché il vuoto riempie se stesso
e diventa soggetto in sé. Non penso di fotografare il vuoto nel senso di una
mancanza di presenza, ma fotografo il vuoto come protagonista di se stesso, con
tutto il suo lirismo, con tutta la sua forza, con tutta la sua umanizzante
capacità di comunicazione, perché il vuoto nell'architettura è parte
integrante, persino strutturale nel suo essere."
Interessante lettura all'interno del pensiero e dell'evoluzione del fotografo
Gabriele Basilico, uno dei più importanti rappresentanti della realtà architettonica e paesaggistica dell'ultimo secolo.
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Le Touquet, 1985 |
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Milano, 1978-80 |
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Parigi, 1997 |
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